Da anni, ormai, il restyling dei mobili è una tendenza molto popolare tra gli appassionati di interior design, anche tra chi non ha particolari abilità nel bricolage.
Invece di sostituire un pezzo d’arredo, lo si può rinnovare o trasformare utilizzando diverse tecniche creative, dalle più semplici alle più complesse. Questa pratica permette di dare nuova vita a mobili e accessori che altrimenti verrebbero scartati, offrendo infinite possibilità di personalizzazione e riducendo lo spreco.
Uno degli aspetti più affascinanti del restyling di mobili è infatti la libertà creativa che offre. Non ci sono regole fisse, e ci si può lasciare ispirare da qualsiasi cosa: tanto dalle ultime tendenze del design quanto dalle proprie preferenze personali. Tra l’altro molti artigiani e designer si stanno specializzando in questo settore, offrendo consulenze e servizi per chi vuole avere un restyling dell’arredamento senza fare tutto da solo.
- Perché il restyling dei mobili è così popolare?
- Quanto costa il restyling di un mobile?
- Le principali tecniche di restyling mobili
- L’utilizzo delle vernici nel restyling dei mobili in legno
- Un mondo di effetti possibili
- I prodotti Rio Verde per il restyling dei mobili
- Le tendenze più attuali per il restyling
Perché il restyling dei mobili è così popolare?
Sono diverse le ragioni per cui il restyling dei pezzi d’arredo è diventato una tendenza chiave nel design d’interni:
- sostenibilità: in un’epoca in cui l’attenzione verso l’ambiente è sempre più alta, ridurre i rifiuti ed eliminare — per quanto possibile — gli sprechi è una priorità. Il restyling permette di prolungare la vita di un mobile, evitando che finisca in discarica. Questo approccio si inserisce perfettamente nella filosofia del riciclo e della riduzione del consumo di risorse naturali;
- personalizzazione: un mobile standard può trasformarsi in un pezzo unico, perfettamente in linea con il proprio gusto personale e con lo stile della propria casa. Che si tratti di una vecchia credenza, un tavolo da pranzo, una poltrona o una cassettiera, le possibilità di customizzazione (espressione molto utilizzata, italianizzazione del termine inglese custom, da customer, cioè “cliente”) sono innumerevoli;
- risparmio: nella maggior parte dei casi, rinnovare un mobile, soprattutto se di buona fattura, è spesso molto più conveniente rispetto ad acquistarne uno nuovo. Con un investimento minimo per materiali come vernici e tessuti, si possono ottenere effetti straordinari senza spendere una fortuna;
- valore affettivo: molti pezzi d’arredo hanno un valore sentimentale. Magari si tramandano addirittura da generazioni. Il restyling permette di preservare questi ricordi, aggiornando l’aspetto del mobile e rendendolo adatto agli interni moderni senza sacrificare — e, anzi, valorizzandola — la sua storia;
- stare al passo con le tendenze: molti dei trend più gettonati nell’interior design incorporano l’uso di pezzi vintage. Ad esempio lo Shabby Chic, il Boho Chic, il New Classic, lo stile eclettico, quello etnico, quello massimalista, quello provenzale, il transitional, lo Urban Jungle, il cosiddetto Cottagecore;
- mettersi alla prova: a volte la motivazione principale è anche la più semplice. Portare a termine un progetto, dedicare ad esso tempo e attenzione, alla fin fine si traduce in qualcosa di fondamentale e importantissimo: dedicare tempo e attenzione a se stessi.
Quanto costa il restyling di un mobile?
Per chi intende mettersi personalmente al lavoro, i costi sono ovviamente variabili e dipendono dai prodotti, dai materiali e dagli utensili necessari. Ovviamente è sempre consigliabile puntare sulla qualità. Generalmente si tratta comunque di una spesa contenuta: il maggior dispendio è quello relativo al tempo.
Ci sono però molti artigiani e designer si stanno specializzando in questo settore, offrendo consulenze e servizi per chi vuole rinnovare i propri arredi senza fare tutto da solo. In questo caso i prezzi possono salire di molto, perché oltre a materiali e prodotti si paga, appunto, il tempo e il know-how del professionista.
In alternativa, sempre più spesso vengono organizzati appositi corsi di restyling di mobili per non professionisti. Basta cercare online per trovarne.
Le principali tecniche di restyling mobili
Esistono diverse tecniche per rinnovare i mobili, alcune semplici e altre più complesse. Ecco alcune idee:
- verniciatura e laccatura: una mano di vernice fresca è spesso la soluzione più immediata per dare nuova vita a un mobile. Per un look moderno e minimalista, si può optare per colori neutri come il bianco o il grigio. Per un effetto più audace, invece, è meglio scegliere tonalità accese o combinazioni di colori contrastanti. Con la vernice si possono ottenere numerosi effetti. Di alcuni di essi parleremo nel prossimo punto;
- effetti di finitura: utilizzando le vernici giuste e carteggiando alcune aree è possibile dare a un mobile un aspetto vissuto ma elegante, perfetto per stili come lo Shabby Chic e il rustico, ma anche per molti altri stili d’arredo. Ce ne occuperemo più nel dettaglio nella prossima sezione;
- decoupage: questa tecnica prevede l’applicazione di ritagli di carta su una superficie, che viene poi sigillata con una vernice trasparente. È un ottimo modo per aggiungere un tocco artistico o creare un effetto vintage. Il termine decoupage deriva dal francese decouper, cioè “ritagliare”;
- stencil: sono molto semplici da realizzare (basta creare le maschere, ma se ne trovano anche in vendita di tantissimi tipi) e si prestano benissimo all’uso su mobili monocromatici, impiegando colori a contrasto;
- sostituzione di maniglie e pomelli: spesso sono i piccoli dettagli a fare la differenza. Cambiare le maniglie o i pomelli di un mobile può trasformarne completamente l’aspetto. Si può scegliere tra finiture moderne come l’ottone spazzolato o il nero opaco, o optare per dettagli più eccentrici come maniglie in vetro o ceramica;
- rivestimento in tessuto: per mobili imbottiti come sedie o divani, il restyling può consistere nella scelta di nuovi tessuti. Se il mobile è in buone condizioni, a livello di struttura, basterà semplicemente rivestirlo con un tessuto più moderno o più in linea con lo stile della stanza;
- carte da parati: se la prima cosa che vengono in mente sono le pareti, basta pensare “out of the box”. Sono perfette anche per decorare i mobili. Qualche idea: il restyling di un tavolo o di una libreria.
L’utilizzo delle vernici nel restyling dei mobili in legno
Esistono diverse tipologie di vernici che possono essere utilizzate sui mobili in legno, ognuna con caratteristiche specifiche. Ecco alcune delle opzioni più diffuse e gli effetti che possono creare.
Innanzitutto occorre distinguere tra due grandi “famiglie”:
- finiture impregnanti: sono quelle che vengono assorbite dal legno e penetrano fino alle fibre. Non sono coprenti, quindi lasciano a vista nodi e venature, pur con la possibilità di colorare. Degli impregnanti parliamo più nel dettaglio qui;
- finiture filmogene: sono quelle che formano una pellicola (film) protettiva sulla superficie. Possono essere trasparenti o meno. Sono quelle che comunemente chiamiamo vernici, anche se alle vernici coprenti sarebbe più preciso riferirsi con il termine smalti.
Tra le vernici filmogene troviamo:- vernici opache: sono perfette per un look moderno e minimalista. Donano ai mobili una finitura elegante e priva di riflessi. Questo tipo di vernice è ideale se si desidera coprire imperfezioni o se si preferisce un effetto uniforme e sobrio;
- vernici lucide: al contrario di quelle opache, conferiscono un aspetto brillante e riflettente, esaltando i dettagli del mobile e creando un effetto “lussuoso”. Sono molto usate negli ambienti contemporanei, soprattutto in accostamento a colori scuri o audaci, per rendere moderno un mobile classico;
- vernici satinate: offrono una finitura intermedia, che dona un tocco di raffinatezza e morbidezza. Questo tipo di vernice è particolarmente apprezzato perché regala ai mobili una sensazione di profondità senza essere troppo appariscente;
- vernici a gesso e cementite: fino a qualche tempo fa erano tra le scelte preferite nel restyling mobili, soprattutto per gli effetti “shabby”. Oggi sono diventate obsolete e si preferiscono le vernici materiche.
Un mondo di effetti possibili
L’uso creativo della vernice permette di realizzare effetti particolari che possono cambiare radicalmente l’aspetto e la percezione di un mobile.
Tra i più diffusi troviamo:
- decapato rustico: è una tecnica molto utilizzata per dare ai mobili un look invecchiato e, appunto, rustico. Si ottiene applicando una base di vernice (spesso chiara) e successivamente carteggiando alcune parti per esporre lo strato sottostante di legno o di vernice scura. Come fare? Ne parliamo qui e qui;
- decapato shabby: più elegante, delicato e romantico del rustico, solitamente si realizza con il bianco o i colori pastello. Ecco qualche consiglio;
- patinato: conferisce al mobile una patina vintage con una superficie invecchiata con striature di colore a contrasto con il colore di base. Qui spieghiamo come procedere;
- sfumato/etnico: questa tecnica prevede la creazione di una transizione graduale tra due colori diversi, ottenendo un effetto sfumato che aggiunge profondità e movimento al mobile. È una soluzione perfetta per chi vuole dare un tocco artistico e dinamico agli arredi, combinando colori che si fondono armoniosamente. Qui alcuni suggerimenti;
- metallico: per un look moderno e sofisticato, le vernici con finitura metallica sono una scelta eccellente. Esistono vernici che riproducono effetti come il bronzo, l’oro, il rame o l’acciaio, donando al mobile un aspetto lussuoso e originale. Questi effetti funzionano particolarmente bene su mobili dalle linee semplici, aggiungendo un tocco glamour;
- naturale: si ottiene con i succitati impregnanti, che esaltano la naturale bellezza del legno, per esempio per valorizzare mobili antichi. Questi prodotti lasciano visibili le venature e la texture del legno, proteggendolo al tempo stesso da graffi, umidità e altri danni.
I prodotti Rio Verde per il restyling dei mobili
Prima parlavamo di prodotti di qualità, necessari per realizzare un buon restyling di un pezzo di arredo. Nella gamma Rio Verde di Renner Italia c’è tutto il necessario per ottenere risultati eccellenti. E, oltre alla qualità, si aggiunge una grande attenzione per la sostenibilità, con formulazioni a basso impatto, prive si sostanze dannose per l’ambiente e la salute.
Troviamo infatti:
- Vintage Prestige: una vernice all’acqua altamente coprente, per effetti materici come il decapato, lo shabby, l’etnico e il patinato.
In molti casi si può adoperare senza carteggiare, sverniciare o applicare il primer (le fasi forse più “noiose” del restyling dei mobili); - Golden Prestige: anche queste all’acqua e utilizzabili senza carteggiare. Si possono adoparare da sole ma pure in combinazione con le vernici Vintage Prestige, per creare straordinari effetti luminosi;
- Finitura Cerosa Trasparente, per ottenere, insieme alla Vintage Prestige e una semplice candela, l’effetto shabby;
- una linea di impregnanti, sia per gli effetti naturali sia (in combinazione con Vintage Prestige) per l’etnico.
Le tendenze più attuali per il restyling
- Minimalismo rétro: si tratta di restaurare mobili vintage mantenendo linee pulite e finiture semplici. Questa combinazione di passato e presente crea un effetto elegante e raffinato.
- Toni naturali: materiali e colori naturali come il legno grezzo, la canapa, il lino e le tinte neutre sono di gran moda. Il restyling dei mobili con finiture e colori naturali esalta la bellezza intrinseca dei materiali.
- Mix di stili: abbinare elementi classici a dettagli contemporanei è un’altra grande tendenza. Un vecchio comò, ad esempio, può essere dipinto di un colore vibrante, abbinato a maniglie moderne per un contrasto sorprendente. O il restyling di un armadio diventare l’occasione per riarredare una stanza attorno a un pezzo centrale che si fa notare.
Che differenza c’è tra upcycling e restyling?
Sia l’upcycling che il restyling sono pratiche che hanno a che fare con la “seconda vita” di un prodotto.
Upcycling significa “riuso”. In generale, è considerato un processo di trasformazione che, a partire da un oggetto di scarto (che può essere ad esempio un mobile o un indumento), ne permette il riutilizzo creando un prodotto nuovo, solitamente di valore superiore.
Si differenzia dal downcycling, che invece si riferisce alla riconversione di prodotti e materiali in nuovi materiali dal valore inferiore (che è ciò che accade con il riciclaggio, come quello che facciamo in casa con la plastica, la carta ecc.).
Nell’ambito del design di interni, upcycling e restyling sono spesso impiegati come sinonimi. Si tratta, come già detto, di evitare lo scarto e lo spreco, dando una nuova possibilità a un arredo vecchio o obsoleto. A questo si aggiunge anche il cosiddetto hacking, che consiste nel modificare il progetto e l’uso di partenza, utilizzando in maniera differente le componenti di un arredo, o ricontestualizzandole (un paio di esempi: costruire un tavolo a partire da una porta, o mettere insieme una libreria con le parti di un letto).
Cosa fare quindi con i mobili vecchi? Trovate un punto vendita Rio Verde e chiedete consiglio agli esperti. Ogni mobile merita una seconda vita.